Carmen ed io siamo stati qualche giorno a Firenze, ci andiamo due volte l’anno già da qualche anno… Siamo tornati ieri e abbiamo fatto tutto il viaggio di ritorno sotto una pioggia scrosciante.
Ormai è un’abitudine quel viaggio,
ma mai abitudine a questa nostra vita;
è per mia moglie, maestra di coraggio,
il viaggio a Firenze: riconoscenza infinita!
Ma non siamo turisti ad ammirar quello che vale,
che non abbiam tempo per Cimabue o Dante,
piuttosto la nostra meta è il Careggi, unità spinale,
ad ammirar le sofferenze, che son davvero tante….
Eppur ti guardi intorno e trovi sempre un sorriso
che la speranza è davvero l’ultima a morire;
voglia di vivere è quel che gli leggi in viso,
e chi meglio di loro questo lo può dire!
Di sedie a rotelle è sempre un gran viavai,
strisce e non orme lasciate sui pavimenti;
e dottori e infermieri che non ti lasciano mai,
li scambi per santi: non può essere altrimenti!
E siamo sereni anche questa volta a Firenze,
un problema è risolto e la vita migliora;
intanto il tempo passa e, tra arrivi e partenze,
ringraziar è poco per chi ci ha aiutato ancora.