COME UNO ZOMBI

Ancora a parlare d’amore, l’amore tormentato di cui si può essere schiavi, schiavo d’amore; a pensarci un attimo è curioso che due concetti che sembrano esser lontani tra loro in realtà siano così vicini, così intrecciati. Essere schiavi d’amore è una fantasia erotica e romantica allo stesso tempo, comune agli uomini e alle donne, voglia di un amore assoluto che alla fine è comunque succube dell’egocentrismo che difficilmente rimane attore di secondo piano.

Schiavo, come uno zombi giro di notte

lasciando tracce umide sul pavimento

e guaìti che lacerano un triste silenzio.

La mente è piena di immagini corrotte;

voglia di te, morderti il seno, dannato alimento…

e tu che mi nutri col gusto amaro dell’assenzio!

 

Luna dalle mille facce, stasera maledetta

non sorride agli amanti e si beffa di me;

pavida, si nasconde tra le nuvole.

Sanguina il cuore, come colpito da accétta;

colpito l’orgoglio…io che ero il tuo re

ora uno zombi cacciato dalle favole.

 

Movimenti meccanici, passi lenti

e gli occhi di ghiaccio a fissare il vuoto

lasciato dalle tue mani; le tue carezze,

le tue labbra, giochi d’amore, adescamenti…

sul muro di vetro è incatenata la tua foto

a resuscitare emozioni mai placate: ebbrezze.

 

Come uno zombi anelo la tua carne da baciare,

anelo render brividi al tuo corpo abbandonato

e dar sussulti alle intimità vogliose di lussuria.

Ma i rintocchi cupi della campana a ricordare

di te solo il profumo e una lacrima sul volto bagnato;

mi dispero per quella lacrima nata da stupida ingiuria.

tormento.png

COME UNO ZOMBIultima modifica: 2013-01-03T23:06:42+01:00da giannir51
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