Il carnevale nella Roma dei Papi.Per più di quattro secoli, dal 1466, Roma è la capitale mondiale del Carnevale. Corse di cavalli, corse di uomini, ragazzi e donne, sfilate in maschera, carri allegorici, tornei e giostre, lanci di monete e distribuzioni di cibo: una girandola di festeggiamenti che coinvolge tutta la popolazione e richiama turisti e curiosi da mezzo mondo. “Il Carnevale a Roma non è una festa data al popolo, ma una festa che il popolo dà a se stesso. Il governo non fa né preparativi né spese. Non illuminazioni, non fuochi artificiali, non processioni splendide, ma un semplice segnale che autorizza ciascuno ad essere pazzo e stravagante quanto gli pare e piace, ed annunzia che, salvo le bastonate, e le coltellate, tutto è permesso”. Una delle manifestazioni più conosciute ed attese è la festa dei moccoletti.
A Roma de martedì grasso, l’urtimo giorno de carnevale,
tutti aspettano ‘sta ricorrenza, la “festa dei moccoletti”;
ce po scappà un bacio da ‘na moje delusa dar talamo nuziale
o fa l’amore co ’na giovane nobile vestita de pizzi e merletti.
E ogni strada de Roma pe’ l’occasione se illumina a giorno
che quann’eschi da casa devi avè un moccolo ne la mano
e ‘na maschera te nisconne da quelli che te stanno attorno
così, tra la folla, facile pure che poi passà pe’ cortigiano.
Funziona così: tra le donne a spasso, se sceje quella che ce piace,
bisogna spegneje er moccoletto e fa pure molta attenzione
a tenè acceso er nostro, così da potè fa la richiesta audace:
via la maschera e ar premio ambìto mo se fa chiara allusione!
Ma tra la folla, protetta da le maschere, po’ capità de tutto:
chi fa l’amore de nascosto, rapine, tradimenti coniugali,
scherzi crudeli, accortellamenti e bastonate. All’alba sei distrutto…
ma come arriva, er “mercoledì de le ceneri”, fa svanì tutti i mali!