La prova più dura: sopravvivere ai propri figli.

C’è un dolore più forte della morte di un  figlio o di una figlia? Si può sopravvivere ad un tale perdita? Un dramma inconsolabile per un genitore. E allora come si può dare un senso ad un lutto così profondo? Eppure c’è chi è riuscito a superare la tristezza e il dolore riscoprendo la speranza.

 

Pioggia non tocca il capo già bagnato,

sole a non più scaldare il corpo inerte.

Gli occhi persi nel vuoto inesplorato,

la mente che vaga attraverso porte aperte.

 

Non c’è nessuno. E’ l’alitar del vento

a rievocare che ora la vita è senza appiglio,

che è dura prova a portar lo sfinimento:

il dolore di sopravvivere al proprio figlio!

 

Nell’attimo sleale si è chiuso il sipario.

E quello che resta è vita in carta carbone;

non ci sono più giorni da segnar sul calendario.

E allora occhi di nuovo chiusi a viver l’illusione.

 

E dare un senso a  quella morte irriverente?

Nessuna ricetta. Ci riesce forse chi solo si ravvede

con la speranza  che tutto il dolor che sente,

forse un domani, lo può risanar solo la fede.

 

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La prova più dura: sopravvivere ai propri figli.ultima modifica: 2012-12-17T00:53:08+01:00da giannir51
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